Si sa che le agenzie di rating non sono il massimo dell’attendibilità: molti casi provano questo. Tra i più eclatanti il fallimento di Lehman Brothers nel 2007, all’inizio della crisi subprime: la banca era infatti investment grade.
Il problema delle agenzie di Rating é in sintesi il seguente: i loro giudizi vengono dati guardando il classico “specchietto retrovisore” mentre i mercati (le borse in particolare) i giudizi li forniscono SEMPRE sulla aspettative e le stime future. Ad essere sbagliata é quindi la metodologia di valutazione, che non tiene conto della rischiosità e della fiducia dei mercati. Per essere sanata, questa problematica richiederebbe 1) metodologie di analisi molto più legate ai mercati, 2) alla fiducia degli operatori, 3) alla volatilità ed al rischio, 4) nonché aggiornamenti molto più frequenti e ad hoc.
Il recente giudizio sull’Italia, però, sembra essere perlomeno più attendibile di altri: dal quadro viene fuori un Paese più solido rispetto agli ultimi decenni, in grado di “trainare”, almeno in parte, la ripresa dell’Europa prendendo il testimone da Francia e Germania.
Stando a quanto vediamo e ai dati che analizziamo, il giudizio é in grossa parte azzeccato, almeno finora: la variabile geopolitica, va detto, potrebbe però sparigliare le carte.
Pubblichiamo un estratto del giudizio di S&P sull’Italia pubblicato dal Sole24Ore.
Buona lettura!