La batosta che ha colpito i Bancari italiani al momento non deve allarmare più di tanto. Ovviamente la correlazione con il Decreto del governo riguardante gli Extraprofitti delle Banche sul Margine d’Interesse é il motivo per cui il violento storno é accaduto, ma si tenga conto di quanto sotto:
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Il governo é intervenuto a correggere il Decreto (non entriamo nei dettagli), passando quanto potenzialmente richiesto da parecchi miliardi per istituto – cifra che sarebbe ovviamente stata insostenibile – ad una percentuale sull’utile del 2023 stimabile mediamente intorno al 10% circa (si va dal 6% al 16%)
Tale tassazione é una tantum, cioé valida solo per il 2023
Come si può vedere dall’immagine (dall’alto a sinistra BPM, BPER ed UNICREDIT) le trendline crescenti sono perfettamente integre e non sono state minimamente interessate in alcuni casi dal forte storno
I multipli dei bancari italiani (P/E atteso 2024) rimangono comunque molto contenuti: si va infatti dai 5,3X di Unicredit ai 5,1X di Bpm e 3,8X di BPER
In alcuni casi (vedi Unicredit) anche graficamente siamo ben lontani dalle trendline crescenti e supporti dinamici
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Diciamo che ormai la frittata é fatta, avevamo (e abbiamo) in portafoglio una buona quota di bancari italiani, ma al momento li manteniamo. Monitoriamo quelli più vicini ai supporti, pronti a chiudere/ridurre le posizioni in caso di ulteriori storni o nervosismo eccessivo.
L’aspetto negativo é che un po’ di fiducia potrebbe essersi erosa e quindi la ripartenza risultare un po’ faticosa. La situazione va comunque monitorata da vicino.
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