CORRELAZIONE TRA BORSA E DISOCCUPAZIONE: SIAMO AD UNA SVOLTA? – 3 GENNAIO 2024

Facciamo una premessa: l’Analisi Integrata, la metodologia proprietaria di Cesano Finanza, non utilizza la disoccupazione  tra le variabili analizzate per fornire segnali sulle borse. Tale variabile é infatti di tipo “lagging” (si muove con notevole ritardo rispetto ai mercati) e non permette di fornire indicazioni utili per aprire e chiudere posizioni con un orizzonte temporale di breve e medio periodo.

L’analisi di questo indicatore può però essere utile per fornire una risposta ad un’altra domanda: la ripresa della Borsa (italiana/europea in questo caso), può essere “strutturale”? Può cioé fornire le gambe per correre per più anni, soprattutto in l’Italia (le Borse tedesca e Francese sono già in una fase di uptrend di lunghissimo periodo) ed invertire una crisi che dura da decenni?

La risposta parrebbe essere affermativa: é evidente che un’economia (e quindi la sua Borsa) crescono strutturalmente se la disoccupazione cala o si mantiene bassa nel lungo periodo in quanto permette alla popolazione di beneficiare di un incremento dei redditi e quindi, anche, del potere di spesa/consumo che fa crescere l’economia. Il lavoro é infatti il principale introito per la popolazione nel suo complesso.

Osservando l’andamento del grafico della disoccupazione si può notare quante segue: la disoccupazione in Area Euro (secondo grafico, al 6,5% attuale) si trova addirittura su livelli che sono inferiori a quelli toccati nella crisi del 2007 (prima della crisi Subprime e di tutto quello che é seguito). E’ quindi ora su livelli strutturalmente molto bassi e ha favorito il trend positivo di lungo periodo di Francia e Germania in particolare (Area Euro “core”).

La disoccupazione italiana (peraltro al momento resta messa peggio) scende ormai da circa 8 anni cioé dal 2014/2015. Possiamo notare che il minimo del FTSE MIB degli ultimi decenni é stato toccato nel 2012, cioé non troppo  lontano dai massimi della disoccupazione – con un massimo al 13% circa. Da allora anche la disoccupazione italiana é entrata in un trend miglioramento pluriennale, che dura ancora oggi, ed i minimi pluridecennali (si parla di 4 decenni) del mercato che abbiamo appena citato guardacaso non sono più stati toccati.

Aggiungiamo che la deglobalizzazione in atto nel futuro dovrebbe continuare a favorire queste tendenze di miglioramento strutturale della disoccupazione.

CONCLUSIONI: i dati analizzati permettono di sostenere che la disoccupazione in Area Euro é evidentemente collegata direttamente, ed in maniera inversa, con la crescita delle Borse nel lungo periodo. Una bassa disoccupazione o in discesa nel lungo periodo, permette infatti all’economia di svilupparsi in maniera più solida. Questi dati non permettono però, come risaputo, di intercettare le variazioni di breve/medio che sono invece di interesse per operare sulle Borse. Vi sono tuttavia almeno le premesse (ovviamente questi andamenti dovranno confermati anche in futuro) per una prosecuzione delle attuali tendenze delle Borse di crescita di lungo periodo, anche per il mercato azionario italiano, che patisce ormai da tanto, forse troppo, tempo.

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