Come sempre in finanza quello che conta sono le tendenze: questo é valido per gli indici, per i titoli, per i dati macro…e per la volatilità.
Ricordiamo che una volatilità in crescita e sopra certi valori soglia é quasi sempre accompagnata da un mercato azionario decrescente, mentre una volatilità in decrescita indica mercato azionario più tranquillo e rialzista.
Ebbene, a partire dal mese di Aprile/Maggio di quest’anno – guardacaso proprio da quando molti mercati tra cui quelli europei hanno cominciato a sbandare – questo indicatore ha cominciato ad indicare potenziali problemi: come si può notare dai grafici in figura, infatti, la sua tendenza ha cominciato gradualmente ad essere rialzista e, anche dopo la punta elevatissima e gli estremi toccati ad inizio di Agosto, le cose non sono cambiate più di tanto.
Questo andamento indica che il mercato ha dei timori. Ma che tipo di timori? Al momento non é chiaro: potrebbero essere timori di una prossima recessione, a cui abbiamo attribuito una probabilità di verificarsi attorno al 30% (non vi é alcuna certezza a riguardo, lo sottolineiamo), oppure lo scoppio di qualche altro problema (geopolitica etc…).
Al momento, pertanto, continuiamo a monitorare da vicino l’andamento di questo elemento fondamentale per lo studio dei mercati, un vero e proprio campanello d’allarme.
Questa é una delle ragioni per cui riteniamo che un’esposizione sostenuta sui mercati al momento NON sia appropriata. In futuro vedremo: bisognerà monitorare se e quando le tendenze attuali rientreranno.