…a volte si può capire meglio il destino dei più forti (ed in genere di tutti gli altri).
In figura l’andamento di lungo periodo dell’indice greco ASE, martoriato nel corso degli anni dalle crisi più disparate (debito, guerre etc…).
Si può notare come al crollo del periodo 2007/2012, ricollegabile alla crisi del debito, abbia fatto seguito una lunga fase laterale (dal 2012 ad oggi) che potremmo definire di accumulazione, la cui ultima parte (2020/2023) vede un relativamente ampio canale crescente guidarne le quotazioni (vedi figura). Sembra, in buona sostanza, che l’indice in questione abbia smesso di patire nel lungo periodo e stia cercando, seppur con molta fatica, un riscatto. Il limite davvero discriminante al rialzo é quota 1.400 punti (resistenza statica che rappresenta i massimi degli ultimi 12 anni), superato il quale si aprirebbero ampi spazi di risalita.
Se riuscirà a recuperare un indice debole come quello greco (ovviamente la fase “costruttiva” deve proseguire) allora a maggior ragione le Borse internazionali dovrebbero essere sulla buona strada.
Ribadiamo che la situazione in questa fase é molto fluida e delicata e va pertanto seguita giorno per giorno e da molto vicino.
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